Vassoio Freddo
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Angolo dei pensieri - Prosa

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Messaggio  pennapazza Lun Mag 10, 2010 7:54 am

Presto vedrà la luce (anche sul mio blog) un racconto del recente viaggio in Marocco. Fidatevi. Intanto questo è il topic dove scrivere, sfogarsi, etc. in prosa. Ora ne apro uno analogo per la "poesia"
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Messaggio  pennapazza Mer Mag 12, 2010 12:36 pm

Penso che un giorno* così non ritorni mai più, mi dipingevo la faccia e le mani di blu. Poi d'improvviso venivo dal vento rapito, e cominciavo a volare nel cielo infinito

Certe volte le canzoni che ti vengono in mente in un dato istante sono quelle che - non volendo - descrivono meglio il clima, il contesto, l'atmosfera che si sta vivendo. E' così che succede in un momento culminante: in mezzo al deserto, di notte, con i berberi che hanno appena terminato di suonare i loro ritmi ai bonghi. Gli uomini blu eredi dei Tuareg acclamano e chiedono a gran voce una canzone italiana. Nel gruppo tutti sanno che mi piace cantare, d'altronde quale passatempo migliore dentro il bus quando ci si deve spostare per oltre 400 km? Senza contare che ho trovato delle coriste eccezionali. Dunque, i berberi acclamano chiedendo una canzone italiana, e tutti guardano me, e anche i berberi sembrano chiedere a me questa esibizione sotto la luna piena e tra le dune di sabbia.

Ci penso il tempo necessario, quanto basta per immaginare che "Volare" la conoscano davvero in tutto il mondo. Ed è così che, in una notte di primavera, ci siamo ritrovati a volare nel deserto, nel blu dipinti del blu della notte. (continua)

*ho volutamente cambiato il testo
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Messaggio  Ouragan74 Mer Mag 12, 2010 2:24 pm

E' bello quello che scrivi, molto suggestivo davvero ..... Wink
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Messaggio  pennapazza Gio Mag 13, 2010 9:00 am

pennapazza ha scritto:Penso che un giorno* così non ritorni mai più, mi dipingevo la faccia e le mani di blu. Poi d'improvviso venivo dal vento rapito, e cominciavo a volare nel cielo infinito

Certe volte le canzoni che ti vengono in mente in un dato istante sono quelle che - non volendo - descrivono meglio il clima, il contesto, l'atmosfera che si sta vivendo. E' così che succede in un momento culminante: in mezzo al deserto, di notte, con i berberi che hanno appena terminato di suonare i loro ritmi ai bonghi. Gli uomini blu eredi dei Tuareg acclamano e chiedono a gran voce una canzone italiana. Nel gruppo tutti sanno che mi piace cantare, d'altronde quale passatempo migliore dentro il bus quando ci si deve spostare per oltre 400 km? Senza contare che ho trovato delle coriste eccezionali. Dunque, i berberi acclamano chiedendo una canzone italiana, e tutti guardano me, e anche i berberi sembrano chiedere a me questa esibizione sotto la luna piena e tra le dune di sabbia.

Ci penso il tempo necessario, quanto basta per immaginare che "Volare" la conoscano davvero in tutto il mondo. Ed è così che, in una notte di primavera, ci siamo ritrovati a volare nel deserto, nel blu dipinti del blu della notte. (continua)

*ho volutamente cambiato il testo

Il 25 aprile è una giornata di sole in una primavera che avanzando si è fatta capricciosa. Giornata di ricorrenze che ormai sembrano aver perso il loro significato fondativo, e giornata di occasionali scampate fuori porta, dove prevale l'odore della carne alla brace e le canzoni alla chitarra. Avevo deciso di andare in viaggio, preferibilmente fuori dall'Europa, ed una serie di circostanze mi porta a scegliere la settimana che lega il 25/4 al primo maggio come periodo. Mi prende un colpo quando leggo che tre gruppi di 15 persone ciascuno partono per la stessa meta nello stesso periodo: troppo caos, si rischia di snaturare il viaggio. Comunque per me è un'esperienza nuova. Abituato a fare il viaggiatore/viandante solitario, con tutta la retorica che accompagna quest'immagine, condividerò il mio primo viaggio fuori dal continente con persone ora sconosciute, ma che in otto giorni possono diventare familiari. Certo, devo fare i conti con la mia proverbiale freddezza, ma per quello c'è tempo: almeno fino al 2 maggio, giorno del rientro.

Così tra le undici e mezzogiorno incontro il primo gruppo, passiamo rapidamente il check-in, ci concediamo un pasto frugale al duty-free e poi s'imbarca tutti su un velivolo della Royal Air Maroc, partenza prevista alle 12.30. Contro ogni nostra previsione ci servono il pranzo durante il volo, e già per questo e per i volti sorridenti questi marocchini mi sono simpatici. L'interno del velivolo è decorato come se fosse una moschea: chissà che qualche volta non capiti l'ora della preghiera durante qualche volo, e ci si rivolga con fiducia a La Mecca dopo aver ascoltato il Muezzin gridare "Allah akbar".

Il pranzo al duty-free ed il volo sono le occasioni giuste per le prime conversazioni. Lungo i corridoi il primo argomento di conversazione sono i rispettivi viaggi, e qui salta fuori (lo sapevo!) il mio conto in sospeso con la capitale d'Oriente, Istanbul. Due delle mie compagne di viaggio ci sono state di recente, e ne sono rimaste incantate. Esprimo tutto il mio disappunto perché volevo andar lì, ma ora le circostanze mi portano in Marocco e non sarà certo un "viaggio minore", lo so già dall'inizio.

Dopo due ore di volo circa atterriamo a Casablanca. Penso: finalmente arrivo in un posto che è ancora giorno! Neanche il tempo di pensarlo. Appena sbarcati c'incontriamo con il gruppo che parte da Milano: saliamo tutti in bus e ci dirigiamo subito a Meknès. Tra una cosa e l'altra (cambio delle monete, etc.) arriveremo lì che è già notte. Così, anche questa volta la tradizione è rispettata, nonostante tutti i pronostici sfavorevoli. (continua)

ps: per non occupare il topic ho deciso che continuerò sul mio blog :profbordi:
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Messaggio  pennapazza Mer Lug 07, 2010 3:16 pm

Dire e non dire. Ridire, contraddire. Giochi di parole confuse come le idee, segno di una questione non risolta. Asincronie, asimmetrie tra pensieri e azioni. Cinismo repentino, sottomissione. Fragilità o forza d'animo, insicurezza, dubbio. L'unica parola che può riassumere tutto il resto. E il naufragar m'è dolce in questo mare.
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